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NBA preview. Eastern Conference

LeBron James stoppa Andre Iguodala in Gara 7

LeBron James stoppa Andre Iguodala in Gara 7

Sempre per via del fatto che i pronostici non li sbaglia solo chi non li fa, mi espongo al pubblico ludibrio provando a prevedere (in ottobre!) quello che succederà ad aprile, in un mondo totalmente imprevedibile come quello dell’NBA, dove sorprese inaspettate, clamorosi flop, infortuni altamente condizionanti sono all’ordine del giorno. Pronosticare anche solo le otto qualificate ai playoff di ciascuna Conference è più un esercizio di stile per stimolare una dibattito che una vera valutazione tecnica, pertanto sarei già contento di azzeccarne cinque su otto e dieci su sedici. Ovviamente senza indovinare la posizione. Oggi partiamo, in onore dei defending champions, da Est.

1.CLEVELAND CAVALIERS

In una Conference da alcuni anni tecnicamente meno interessante della Western, benché ultimamente in ripresa, non si può non considerare favoriti i campioni uscenti. Con la firma in extremis di J.R. Smith il quintetto torna identico a quello dell’anno scorso, ma perde un po’ di grinta dalla panchina che garantiva Matt Dellavedova. A favore dei Cavs la possibilità di giocare finalmente con meno pressione, avendo finalmente portato a casa l’anello, a loro sfavore un anno in più sulle spalle di tutti (Mike Dunleavy e Chris Andersen non hanno certo svecchiato il roster) e la mancanza di appetito sportivo che spesso colpisce chi ha appena vinto.  Ma su questo vigilerà sicuramente il signor LeBron James, che ha una voglia matta di altri titoli, e li vuole vincere a Cleveland.

2.INDIANA PACERS

Partono da un settimo posto a est, non esaltante ma prezioso, e soprattutto da una serie persa solo in gara 7 contro la favoritissima Toronto. Il recupero definitivo di Paul George, l’inserimento di una solida point guard come Jeff Teague e il completamento del front court con Thaddeus Young e l’esperienza di Al Jefferson per agevolare la crescita di Myles Turner ne fanno una serissima pretendente alla finale di Conference. Se gira anche Monta Ellis possono dare fastidio a tanti, in tutti i casi difficile immaginarli più in basso del quarto posto.

3.CHARLOTTE HORNETS

Ok lo ammetto: ho un debole per Buzz City, non solo e non tanto per la dovuta ammirazione nei confronti di sua maestà Michael Jordan, ma soprattutto per il gioco espresso da coach Clifford e per la politica di valorizzazione dei talenti della franchigia. Molto dipenderà dal recupero completo di Michael Kidd-Gilchrist, importante in sé e per riportare Batum in 2 a formare un back court letale con Kemba Walker. Sotto i tabelloni c’è abbondanza tra Zeller, Williams, Kaminsky e Hawes a cui si aggiunge la voglia di riscatto e l’esperienza di Roy Hibbert; dalla panchina si alzano Ramon Sessions, Jeremy Lamb e il nostro Marco Belinelli. Gli ingredienti per andare fino in fondo e fare meglio del primo turno dei playoff, perso in gara 7 a Miami, ci sono tutti, nonostante una pessima preseason.

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